
La situazione dei prestiti in Italia: la situazione dei prestiti in Italia nei primi mesi del 2015 sta registrando un deciso cambiamento, rispetto a quanto si è avuto nello stesso stesso periodo del 2014.
Complice la crisi economica in cui versa tutta la zona Euro da diversi anni, in Italia negli ultimi anni si registrava una maggior corsa al prestito da parte di piccole e medie imprese in difficoltà o famiglie bisognose.
Però in gran parte, non riuscivano ad accedervi per via delle Banche che preferiva non rischiare i propri capitali.
Dal 2007, anno di inizio della crisi, ad oggi si è registrato un lungo periodo con segno negativo, nella erogazione di prestiti ad aziende e privati, ma che ora, sembra aver finalmente cambiato rotta.
In generale, a marzo 2015 i prestiti erogati dalle Banche italiane ammontano a 1.820 miliardi di euro. Vediamo nel dettaglio l’andamento delle varie tipologie di prestito, nel periodo dicembre 2014 a marzo 2015.
Situazione dei Prestiti alle imprese
Nel periodo dicembre 2014 – febbraio 2015 si registra un ricorso al credito del – 3,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Il tasso d’interesse medio praticato dalle Banche nel finanziamento alle imprese si attesta intorno al 2,36%, con un valore del 2,40% nel mese di febbraio 2015.
Basti pensare che si tratta del valore più basso da giugno 2010 e che alla fine del 2007, anno di inizio della crisi, il tasso d’interesse praticato dalle Banche si attestava al 5,48%. l’importo medio richiesto è di circa 64.000 euro.
Ciò significa che nell’arco di sette anni si è avuto un abbassamento dei tassi di interesse pari al 3%, tutto a vantaggio delle imprese che ricorrono al finanziamento.
Mentre il ricorso al prestito è diminuito del 6,6% da parte delle imprese individuali, il calo è stato molto più contenuto per quanto attiene le società, fermandosi a – 1,3%.
Erogazione mutui per acquisto di immobili
Il maggior incremento nello stesso trimestre dicembre 2014 e febbraio 2015 si è registrato nella erogazione di mutui per l’acquisto della prima casa, con un incremento pari al 37,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Con un valore del 49,4% nel mese di marzo 2015 rispetto a marzo 2014.
Questa impennata nella richiesta di mutui per l’acquisto della prima casa è dovuta principalmente alla sempre crescente offerta di abitazioni, rispetto alla loro domanda.
Complice le crescenti tassazioni sulle abitazioni, in particolare sulle seconde case, molti proprietari non riuscendo a far fronte a tutte le spese hanno deciso di vendere, e così sul mercato immobiliare ad una crescente offerta e seguito un abbassamento dei prezzi di vendita, e un conseguente riduzione dei tassi di interesse praticati sui mutui.
Il tasso medio di interesse sull’acquisto di nuovi immobili si aggira intorno al 2,70%, registrando il valore più basso da ottobre 2010. A fine 2007 il tasso di interesse medio era del 5,72%. L’importo medio richiesto nel primo trimestre 2015 è di 125.000 euro.
Va da se, che questo è il momento ideale per acquistare la prima casa, sia in relazione ai tassi di interesse praticati dalle banche, sia in relazione all’abbassamento dei prezzi di mercato.
Credito al consumo
L’ultima forma di prestito che andiamo ad analizzare è quella del credito al consumo, ovvero i prestiti erogati ai privati per far fronte a situazioni famigliari precarie. Si sa, che a partire dalla fine del 2007, le famiglie che si sono rivolte agli Istituti di Credito per ottenere un credito al consumo, sono cresciute in misura vertiginosa.
Nel trimestre dicembre 2014 – febbraio 2015 le operazioni di credito al consumo sono cresciute del 7,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel solo mese di marzo del 2015 i crediti al consumo sono aumentati del 6,9% rispetto allo stesso mese di marzo del 2014.
L’importo medio richiesto da ogni singola famiglia è di 7.700 euro. Dopo aver analizzato le tendenze per il 2015 delle tre principali forme di prestito, occorre dare un ultimo sguardo alla rischiosità del prestito in Italia e alla raccolta di capitali a medio e lungo termine.
Il perdurare della crisi infatti, continua a dare segnali negativi sul fronte della rischiosità dei prestiti, basti pensare che le sofferenze lorde a febbraio 2015 hanno registrato un totale di 187,3 miliardi di euro, con un incremento di 2 miliardi di euro rispetto al mese precedente.
Sul versante della raccolta di capitali a medio e lungo termite, tramite obbligazioni, a marzo 2015 si registra una diminuzione del 13,7% rispetto ad un anno fa, con una perdita complessiva di 68,1 miliardi di euro.
Al contrario aumentano i depositi delle famiglie, che a marzo 2015 ha registrato 43,8 miliardi di euro in più rispetto allo stesso mese del 2014. Notizie fornite da Prestito Veloce Online.