Quali sono le categorie più agevolate nella richiesta di prestito?

Categorie più agevolate nella richiesta di prestito

Ma quali sono le categorie più agevolate nella richiesta di prestito? Vediamole insieme in questa piccola guida.

Lavoratori dipendenti beneficiati nella richiesta di prestiti

Complice la attuale crisi economica sono sempre di più le persone che si trovano nella necessità di dover chiedere un prestito per far fronte a spese improvvise e impreviste.

Molto spesso coloro che si rivolgono ai vari siti on line però scoprono che la realtà è ben diversa da quanto dichiarato sul web. Finanziarie che promettono prestiti anche ai protestati oppure ai lavoratori autonomi, poi in realtà sollevano molte perplessità nel concederli.

Anche questo aspetto è dovuto al particolare momento che stiamo vivendo. Sono infatti molti i finanziamenti concessi che poi non sono stati regolarmente saldati, e finanziarie e banche sono diventate più esigenti in fatto di garanzie.

Senza dubbio le categorie più avvantaggiate in assoluto nel richiedere un prestito sono i lavoratori dipendenti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

La possibilità per l’istituto che concede il prestito di prevedere in rimborso mediante la cessione del quinto sullo stipendio offre una tutela maggiore rispetto al rimborso diretto da parte del soggetto che ha ottenuto il finanziamento.

In pratica in questo modo l’importo dovuto a restituzione verrà trattenuto direttamente dal datore di lavoro sulla busta paga mensilmente.

Anche in questo caso valgono le regole generali che disciplinano i finanziamenti: l’importo trattenuto ogni mese, sommato ad altri finanziamenti già in corso, non può superare un quinto dello stipendio netto percepito.

La concessione di prestiti personali a pensionati

Il pensionato gode generalmente degli stessi benefici di un lavoratore dipendente nel richiedere prestiti. Anche i pensionati possono ottenere un finanziamento con rimborso previsto mediante cessione di un quinto. In questo caso il quinto sarà trattenuto direttamente sulla pensione.

Agevolazioni ancora più sostanziose sono previste per gli ex dipendenti della pubblica amministrazione, per i quali INPS e INPDAP (adesso incorporato dall’INPS) prevedono speciali forme dedicate alla loro categoria. Anche per i pensionati valgono le disposizioni di legge per cui il rimborso mensile non può superare il 20% dell’importo netto erogato.

Se sono già in corso altri finanziamenti il rimborso di questi ultimi concorre alla determinazione del 20%. Questo significa che se un pensionato percepisce 1.000 euro di pensione al mese il totale di tutti i finanziamenti non può determinare una rata superiore a 200 euro.

Talvolta può risultare più complicato per un pensionato accedere ad un finanziamento rispetto al lavoratore dipendente in quanto la banca o l’istituto finanziario prestano una attenzione particolare all’età anagrafica del richiedente, che potrebbe costituire motivo di insolvenza a causa di decesso.

Richiesta di un prestito da un soggetto protestato

Decisamente più difficile da ottenere è senza dubbio il finanziamento per persone che risultano protestate (per cambiali o assegni non coperti) o pignorate.

Queste due situazioni generano delle segnalazioni negative che, molto spesso, precludono la possibilità di accesso ad un finanziamento. Tuttavia è possibile trovare, soprattutto on line, istituti che esaminano le singole situazioni e offrono speranza di prestito.

La decisione finale può essere influenzata positivamente dalla presenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di una pensione.

Per questa tipologia di persone può essere consigliabile richiedere un finanziamento che permetta anche di regolarizzare gli effetti protestati per poter successivamente richiedere la cancellazione del proprio nominativo dalla banca dati, oppure, in caso di pignoramente, estinguere immediatamente il debito residuo.

In particolari casi, per maggior tutela dell’istituto erogante, può venire richiesta la seconda firma di un garante. Anche in quest’ultimo caso l’importo mensile di rimborso del finanziamento non può eccedere il 20% dell’importo netto mensile percepito per lavoro dipendente o pensione.